Dicembre: tradizioni e curiosità culinarie

 

Siamo giunti al mese di Dicembre. L'inverno è una delle stagioni più amate, sia per le tradizioni che per il folclore che suscita la festività del Natale. La tradizione ci ricorda che il clima natalizio inizia a novembre, ma ufficialmente dall'8 Dicembre, data dell'Immacolata Concezione di Maria, fino al 6 gennaio, giorno dell'Epifania. Capri è sempre stata la meta più gettonata per festeggiare il periodo Natalizio per vivere in compagnia di familiari e amici l’atmosfera magica delle strade animate, dell’allegria e dell’accoglienza del posto.

Purtroppo a causa della pandemia che il Paese sta attraversando, saluteremo il 2020 in modo diverso, privilegiando il senso di responsabilità verso noi stessi e verso gli altri, senza prevedere festeggiamenti, augurandoci di riprendere a viaggiare e di riappropriarci delle abitudini che tanto ci mancano. Ufficialmente quest’anno Capri non vivrà la musica, lo sport, la gara di pesca, i film con “Capri Hollywood” e le sue anteprime cinematografiche e, neanche il ballo in Piazzetta come da tradizione, ma una cosa che sicuramente non mancherà sarà l’arte delle tradizioni culinarie. Ebbene sì, perché una delle attività più belle che regala il Natale, dove non sono ammesse eccezioni, è quella di godere di tutte le ricette e leccornie tipiche della tradizione. Questo articolo è dedicato proprio a tutte le portate che non dovranno mancare sulla tua tavola in questi giorni di festa. Ma andiamo per ordine.

 

La vigilia di Natale

Iniziamo con il 24 Dicembre, la Vigilia di Natale. La tradizione culinaria italiana parla chiaro: dall'antipasto al secondo, l'intero menu deve profumare di mare - fatta eccezione per il dolce. La Vigilia di Natale è considerata un giorno di magro: non si mangia carne, bensì pesce. Al contrario di ciò che si può pensare, la rinuncia alla carne nella cena del 24 dicembre non è legata alla religione, bensì si tratta di un'usanza popolare. La base di partenza sono gli antipasti, insalata russa, capesante, tartine con caviale, tartine con burro e salmone, cozze, ostriche. Successivamente si passa al primo e al secondo con il tipico spaghetto ai frutti di mare e a tutti i secondi come vuole la tradizione, dal capitone, al baccalà fritto, alle mazzancolle con maionese fatta in casa. Altro passaggio che richiede attenzione è il momento del dessert con vasta scelta tra struffoli, pastiera, cassata, torrone, panettone, roccocò e mostaccioli, tutti piatti che non possono mancare.

Natale

Passiamo ora al pranzo del 25 Dicembre, dove a distanza di poche ore il menù continua ad essere sostanzioso. Eh sì perché se il 24 il menù è a base di pesce, il 25 è a base di carne. Molte famiglie optano per i ravioli o i casoncelli fatti in casa conditi con burro e salvia. C’è chi poi preferisce i cannelloni ripieni o le crespelle con la besciamella, meno frequenti invece sono i risotti. Arrivati ai secondi, invece, viene dato spazio ad arrosti di filetto di manzo e arista di maiale alle erbe con patate arrostite o gratinate al forno. Se poi rimane spazio, frutta secca e candita, oltre agli immancabili dolci, con panettone e pandoro in testa.

Santo Stefano

Passiamo al pranzo di Santo Stefano. In Italia è un giorno festivo dal 1947, istituito per allungare le festività natalizie. Anche in questo giorno il pranzo è rigorosamente caratterizzato da un menù particolare e sostanzioso. L’antipasto è una portata seria, con un piatto di affettati misti, formaggi vari, fritti e conserve di verdure. Il primo invece è a discrezione della tradizione del posto, c’è chi prepara pasta con salsiccia e funghi, o chi cucina i conchiglioni con prosciutto crudo e carciofi, oppure ancora chi ripropone piatti di mare come spaghetti alle vongole e cozze. Mentre per il secondo c’è vasta scelta tra filetto di maiale allo scalogno, arista al forno o tranci di pesce a scelta. Invece il dessert non subisce variazioni trattandosi degli stessi gustati nei giorni precedenti.

Capodanno

Giungiamo ora al 31 Dicembre, il cenone di San Silvestro, l’ultimo dell’anno. Ciò che differenza questo giorno sono alcuni piatti che non devono mancare. Fin dall’antichità, in ogni parte del mondo, esistevano dei piatti “propiziatori” per la fine e il principio di ogni anno. Per questo motivo, con l’arrivo del 2021, ti suggeriamo quali sono i cibi portafortuna che non possono mancare in tavola. Le Lenticchie sono il cibo portafortuna per eccellenza, ovunque. La loro forma tonda e appiattita ricorda quella delle monetine, dunque, più se ne mangia, più denaro arriverà. Solitamente accompagnate da zampone o cotechino. L’Uva, che rappresenta l’abbondanza. In Italia, secondo un’antica tradizione contadina, bisognerebbe mangiare 12 chicchi di uva, uno per ogni mese, per procacciarsi abbondanza tutto l’anno. Infine, la Frutta secca, è considerata un portafortuna soprattutto in Francia, dove si devono mangiare ben 13 tipi di frutta secca. Da noi in Italia però ci si accontenta di mangiare anche solo nocciole, arachidi, uvetta, mandorle, fichi e datteri.

Siamo certi che la magia che il Natale regala, anche se con sfumature diverse, quest’anno non mancherà. Suite Time Collection e Villa La Pergola Capri vi augurano Buon Natale con l’auspicio per tutti di un Felice Anno Nuovo.